sabato 17 gennaio 2009

Il presepe napoletano ospitato nel teatro maggiore di M. Soffiatti


La vera arte napoletana è ricreare il presepe come i canoni tradizionali ci hanno imposto nella tradizione e cultura del popolo che lo ha inventato, il presepe napoletano, anche se di piccole dimensioni, deve essere sempre scenografico e imponente, il Mistero e il Diversorio non devono mai mancare, il monumento o rudere è elemento essenziale, Angioletti e Serafini sono adagiati nell'immenso cielo partenopeo, a cascata sopra la Natività, il Diversorio con gli animali, tutti possibilmente, il popolo in festa, i mercati, i carretti, le case, le hosterie il colore, il chiasso... praticamente la parte inferiore dello scoglio, il presepe classico napoletano è sempre realizzato su di uno scoglio di roccia che sale fino al cielo, dove sotto il silenzio e la celestiale musica dei Charubini nasce Gesù all'aperto ai piedi del rudere o monumento antico, colonne greche o romane di color bianco marmo. Gli inventori di questo presepe popolare, forse il più famoso al Mondo e interpretato, hanno avuto un lampo di genialità, come solo il popolo partenopeo sa avere, arte napoletana, dunque classica o moderna, con presepi in movimento, ma sempre di ispirazione partenopea, perchè il presepe napoletano è il classico per eccellenza. Per realizzare il presepe della foto, M. Soffiatti ha usato cartone, stoffa, muschio, e statuine, è ambientato in un teatro, dove il presepe poliscenico gira su se stesso azionato da un motorino del gril, posto alla base, in questo modo anche le Creature Celesti si muovono, la stoffa per fare il sipario, e tra il pubblico Totò e Eduardo, che meravigliati ammirano il presepe in movimento, e poi tra il popolo le hosterie, le locande con le camere vista mare, la tombola, il gioco del lotto e la confusione partenopea. E quando Natale finisce il presepe rimane esposto, ma rigirato, e le pareti di questa composizionesono dipinte con la classica veduta del Golfo di Napoli con il Vesuvio e il Pino, fanno da quadro, ma naturalmente per non vedere un cartone dipinto, M. Soffiatti lo ha incastonato in un chiostro con colonnine bianche, e il tetto del presepe è un tondo a rilievo di polisterolo, o gesso, dipinto, come quelli che si applicano nei soffitti dove si aggancia il lampadario.
La creatività dell'arte napoletana è grande, anche se l'autore non è di Napoli, basta lo spirito interpretativo.

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